Secondo, gradito, ospite dello spazio riservato agli autori: Silvia Schiavo.

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Fin da bambina ho amato scrivere, ma anche leggere: da adulta ho acquisito la consapevolezza che la seconda attività mi ha aiutato molto nel realizzarmi nella prima e che la lettura è una continua linfa vitale, da cui un autore non può prescindere. Dopo un lungo periodo in cui ho potuto sperimentarmi solo nella scrittura professionale (sono assistente sociale e quotidianamente devo redarre progetti e relazioni), solo da qualche anno sono riuscita a ritrovare del tempo da dedicare allo scrivere per piacere personale, inizialmente ispirata da due elementi fondamentali che hanno arricchito la mia vita: l’essermi trasferita nella campagna senese e la nascita dei miei due figli.

Dal 2015 al 2017 alcuni miei racconti sono stati pubblicati in altrettante antologie tramite concorsi, mentre nel novembre 2018 sono arrivata finalista al primo concorso letterario per assistenti sociali “Verba volant”, indetto dalla Fondazione Assistenti Sociali Toscana.

La più grande soddisfazione è giunta nel febbraio 2018, con la pubblicazione del mio romanzo d’esordio “I cieli visti dal tempio”, Edizioni Effigi, del quale ho avuto l’onore di parlare in un podcast della Web radio “S.O.S. Servizi Sociali On Line”, dedicato alla Giornata Mondiale di Servizio Sociale del 2018.

La protagonista è Anna, studentessa universitaria che, una volta terminati gli esami a Firenze, può finalmente trascorrere l’intera estate nella sua amata campagna, dove l’aspettano le gioie semplici di una realtà quotidiana che ad oggi solo nei paesi è possibile ancora trovare.

Partendo dalla diatriba “campagna – città”, ho trovato il pretesto per discutere del contrasto esistente tra la pace ancora respirabile in alcuni contesti comunitari e quanto di brutto, purtroppo, ci sconvolga quotidianamente, spesso filtrato dai media. Molte persone che hanno letto il libro mi hanno riferito che lascia un senso di pace ritrovata, qualcuno lo ha addirittura definito terapeutico!

I temi trattati vanno a toccare corde universalmente sensibili: l’importanza di sentirsi accolti nel proprio contesto di vita, dei legami familiari, il ricominciare a guardarsi intorno ed apprezzare ciò che il mondo ci mette a disposizione gratuitamente, in primis la natura.

Lavorare nel sociale influenza molto la mia scrittura, cerco sempre di fare accenno ai valori che dovrebbero essere fondamentali per un buon vivere nella società odierna.

Ho da poco appreso che un altro mio racconto breve è stato selezionato per un’antologia e sto lavorando ad altri due progetti, cercando di dare continuità alla passione ritrovata e percependo lo scrivere come un bisogno.

Concluderò con la frase di un mio recente lavoro: “Sapeva che per chi ha la scrittura nel cuore, non è facile poterne fare a meno”.

Silvia Schiavo – Chiusdino (SI)

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