Paolo Pajer
Da quando ho imparato a camminare, mi piace correre.
Friedrich Nietzsche
Vorrei avere la pazienza del ragno,
il coraggio della mantide,
la capacità di essere felice del cane.
Sono nato sul mare, sono cresciuto in montagna, vivo nel cuore più bello della Toscana.
Amo la tranquillità, l’ironia, il mio cane, la natura e lo sport.
Cerco sempre un buon libro, del tempo di qualità per scrivere, camminare e ascoltare.
Sopporto a stento l’ipocrisia e l’incoerenza; non riesco invece proprio ad accettare la mancanza di rispetto, soprattutto verso i più fragili.
Sebbene la mia giornata sia densa di parole, dette ed ascoltate, prediligo il silenzio.
Scrivere, per sopravvivere.
Mi piacerebbe che la mia scrittura facesse lo stesso effetto di un vecchio amico che ci è venuto a trovare; del profumo semplice, potente e antico del pane caldo; di uno stesso panorama improvviso, rivisto dopo tanti anni.
Le mie pagine si devono leggere lentamente, assaporando il ritmo delle parole e lasciando che esse ci cullino, come il vento fa con le spighe di grano.
Il desiderio più grande? Che i miei libri proteggano dal rumore di sottofondo con cui il mondo ci stordisce; che ci permettano il rifugio in angoli di intimità e di scoperta, incontrando personaggi reali e indimenticabili, setacciando emozioni vere.
Dopotutto, cerchiamo nei libri ciò che ci racconta qualcosa di noi stessi.
Un libro è una zattera che ci salva dall’oblio.
Avevo bisogno di uno spazio dove raggruppare ciò che ho scritto, ciò che ho fatto, ma anche ciò che hanno scritto altri su queste cose.
Una piccola vetrina, curata e discreta, che potesse accogliere il viaggiatore della rete e farlo accomodare su una poltrona in penombra, immersa in un bosco.
Questa è l’idea che avevo per uno spazio di condivisione, dove troverai i miei lavori e le mie attività, i miei sogni e le mie aspirazioni.
E potrai attraversare, se lo vorrai, un piccolo ponte che esiste fra le persone, fatto con le parole impresse su un foglio o illuminate da uno schermo.