Pubblicazioni

Cerchiamo, nei libri, frammenti di noi stessi.
Cerchiamo il senso della nostra solitudine, del nostro ostinato tentativo di esistere.

Nina e le altre stelle

L’ultimo Romanzo di Paolo Pajer

Il ritorno di Marco Andrade in un romanzo delicato e profondo, vibrante e indimenticabile

Nina e le altre stelle è il sequel di “Per altre vite”, fortunato romanzo pubblicato sempre con Il Ciliegio nel 2017 e che ha inaugurato una nuova stagione di narrazione, dal sociale per il sociale.

Sette anni dopo quegli eventi, Marco Andrade è sempre lo stesso assistente sociale che si dibatte fra assessori arroganti e dirigenti senza scrupoli; è sempre lo stesso uomo che nella vita privata sperimenta il ruolo di padre, con la nipote Nina.

Innamorato di una collega, in queste pagine potremo vivere assieme a Marco lo spaccato di alcuni anni drammatici della nostra società, fra disastri e quotidianità, eventi molto più grandi di noi e azioni tanto piccole quanto preziose; lo straordinario unito all’ordinario.

Così come in Per altre vite potremo immergerci nei pensieri e nelle emozioni di un lavoro tanto difficile quanto essenziale come quello di chi è orientato all’aiuto, anche se a volte a mani vuote.

Uscito ad Agosto 2024!

Titolo Libro

Leggermente Distopico

Cosa accadrebbe se chiedessi di andare in pensione oggi e di tornare al lavoro fra dieci anni?

Cosa accadrebbe se mi dicessero di sì?

Cosa accadrebbe se finissi in un guaio più grande di me?

Giuseppe Rossi è un impiegato di mezza età di una grande azienda, stufo della routine e disilluso dal futuro. Senza crederci molto, un giorno propone all’Azienda Nazionale Previdenza Sociale (ANPS) un accordo: avrebbe riscosso subito una pensione anticipata per dieci anni, al termine dei quali sarebbe rientrato al lavoro per sempre, fino alla sua morte.

Sorprendentemente, l’ANPS gli risponde di sì.

Giuseppe Rossi va così in prepensione e inizia una nuova, spensierata, fase della sua vita.

Allo scadere della prepensione decennale viene riconvocato dall’ANPS, dove gli viene rammentato che dal giorno successivo, fino alla fine, sarebbe stato nella completa dipendenza e disponibilità dell’Azienda, che si rivela un cinico mostro burocratico, fino all’emozionante epilogo.

In un crocevia narrativo dove troviamo tracce di Daniel Pennac, Stefano Benni, il dottor Faust e Don Chisciotte, la vicenda di Giuseppe Rossi rappresenta una fase critica della vita dove, offuscato dalla consuetudine, si rischia di perdere di vista l’importanza di quello che nella vita abbiamo conquistato.

Leggermente distopico è il nuovo, sorprendente, attuale e ironico romanzo di Paolo Pajer. Accompagnati dalla sua scrittura emozionante, profonda, a volte leggermente surreale ma mai banale, potremo seguire la storia di un uomo comune che stenta a cogliere il valore e la peculiarità della propria esistenza.

Leggermente distopico è un romanzo potente ma leggero: la storia di un uomo comune che stenta a cogliere il valore della propria esistenza.

“In questa narrazione ho lasciato a briglia sciolta la mia vena ironica, il gusto del paradossale, la ricerca di una certa eccentricità linguistica, il piacere di percepire il suono delle parole e di sentirsi cullati dal ritmo delle frasi. Ho inseguito la meravigliosa sensazione di scrivere assecondando chi sono e come sono. Per me, una modalità inedita, quasi terapeutica.” PP

Manuel listuzzi – recensione Amazon

Imperdibile!

Un libro grottescamente comico, angosciante, attuale ma classico, avvincente dalla prima all’ultima pagina. Un Fantozzi moderno che fa ragionare sull’insensatezza delle esistenze nel nostro tempo.

Viviana – recensione Amazon

Consigliato!

Un libro che si legge di gusto perché è facile immedesimarsi con il protagonista.

Giuseppe Rossi è alla ricerca della tanto sognata libertà da una realtà che non lo appaga e da una famiglia opprimente. Per raggiungerla scenderà a una sorta di patto con il Diavolo: quanto si può scendere nell’abisso dei compromesso?
Un romanzo tagliente, ironico e acuto, un umorismo leggero che plana dall’alto per raccontare aspetti penosi della realtà ma anche per mettere in luce zone d’ombra di ipocrisia e perbenismo della nostra società. Quando scrivere è saper raccontare la vita.

Giorgia Giaquinto – recensione Amazon

Amato

Sin dalle prime pagine ho notato questa satira pungente che Paolo rivolge alla società odierna e all’educazione delle famiglie moderne ai propri figli. “Leggermente Distopico” ma credetemi, la parola “Leggermente” è un’utopia. Paolo descrive esattamente quella che, a parer mio, sta diventando pian piano la nostra società. Ho trovato il libro emozionante sotto certi aspetti, mi procurava rabbia sotto altri ma anche tristezza per altri ancora. Definirei “Leggermente Distopico” come un viaggio di vita, ho accompagnato personalmente Giuseppe Rossi negli ultimi 12 anni della sua esistenza. Ho riso con lui, sono stata in ansia per lui, mi sono sentita annullata proprio come si è sentito annullato lui. Dunque, per evitare di fare spoiler, vi dico solo che sono questi gli autori da cui voglio essere rappresentata in Italia. Terrei tantissimo a vedere Paolo al “Salone del libro” di Torino per presentare e diffondere il suo libro. Grazie ancora dunque per avermi resa partecipe del tuo progetto.

elisa – recensione Amazon

Mi è piaciuto moltissimo

Me lo sono letto in tre giorni. Tutta la prima parte affronta vari problemi con ironia e sarcasmo mi ha molto divertita. una scrittura molto fluida e intelligente. anche la scelta dei nomi dei personaggi veramente azzeccata, rendendo piu fantastica la storia seppure purtroppo molto realistica. Me lo rileggerò sicuramente per soffermarmi su tante frasi che mi piacerebbe ricordare.
Lo consiglierei davvero

Roberta – recensione Amazon

Siete sicuri di trovare la pace nella pensione?

Il privato di Giuseppe Rossi, Beppe per gli amici, è un privato comune a molti, lavoro, famiglia e viceversa così come è comune l’essersi stufato sia delle condotte familiari che del lavoro. Beppe troverà uno stratagemma per far funzionare il tutto anche se a “scadenza”. Una lettura fresca, discopica e con quella punta di surreale che ti tiene incollata alla lettura. L’utilizzo di nomi fuori dal normale rende la lettura allegra e attenta. La trama è sorprendente nella sua originalità e nella sua semplicità di linguaggio. Lettura super consigliata

Viviana – recensione Amazon

Consigliato!

Un libro che si legge di gusto perché è facile immedesimarsi con il protagonista.
Giuseppe Rossi è alla ricerca della tanto sognata libertà da una realtà che non lo appaga e da una famiglia opprimente. Per raggiungerla scenderà a una sorta di patto con il Diavolo: quanto si può scendere nell’abisso dei compromesso?
Un romanzo tagliente, ironico e acuto, un umorismo leggero che plana dall’alto per raccontare aspetti penosi della realtà ma anche per mettere in luce zone d’ombra di ipocrisia e perbenismo della nostra società. Quando scrivere è saper raccontare la vita.

Paolo – recensione Amazon

Imperdibile

Un bel libro, scritto con un’ironia sottile che porta il lettore a ridere per gran parte del tempo pur immergendolo in temi difficili e situazioni inimmaginabili.
Feroce satira dei poteri forti e delle debolezze umane, cattura il lettore sin dalle prime pagine con un crescendo di curiosità e stupore.
E’ uno di quei libri che non vorresti lasciar andare e che quando arrivi all’ultima pagina vorresti rimanere in quella storia e con quei personaggi. Un libro che lascia la voglia di fare qualcosa, per loro, per te, per il mondo perché nell’impianto surreale degli eventi e dei nomi, spiccano la purezza e la fragilità di un Giuseppe Rossi che parla molto di noi stessi.
Un libro da leggere ASSOLUTAMENTE.

Titolo Libro

Per Altre Vite

Passiamo la vita ad attendere un evento eccezionale, ma perdiamo di vista tutto il resto. Vivere serenamente con una vaga sensazione di mediocrità, mentre il mondo ci racconta di altri sempre più bravi, sempre migliori, oppure falliti.

Ascoltare i racconti di persone banalmente normali, alle prese con situazioni, vissuti ed emozioni incredibilmente simili alle nostre, anche se narrate come straordinarie o maledette.

Consolarsi con le disgrazie altrui per emergere dalla tristezza, per riconoscersi simili all’interno dello stesso recinto dove pascola l’umanità.

Quale privilegio più interessante può esserci, allora, di sentirsi al tempo stesso dentro e oltre al limite? Poter leggere della vita e della morte, della solitudine e del senso di vicinanza, dell’odio e dell’amore, che sono i punti estremi di ciò che siamo, non permette forse di tracciare i confini della nostra vita?

Esplorare i luoghi oscuri dove coesistono distacco e coinvolgimento, complessità e sintesi, acqua e fuoco, silenzio e rumore, consente di isolare emozioni altrimenti sfuggevoli.

Per altre vite sviluppa tematiche profonde ma al tempo stesso quotidiane, trattate tutte con una leggerezza narrativa che ne permette il tocco senza la scottatura: abuso, povertà, solitudine, nascita e morte, abbandono e fragilità, potenza e disperazione, amore malato e dipendenza.

Paolo Pajer ha cercato di raccontare le emozioni di donne maltrattate, di bambini in apnea per la paura, di uomini spenti dal senso di colpa o infiammati dal narcisismo, di assistenti sociali piegati dal loro oscuro lavoro quotidiano. Il motore che muove i personaggi, tutti, di questo libro è la ricerca di un antidoto alla solitudine.

Una solitudine fatta anche di punti di vista differenti, di percezioni diverse del dolore e del disagio, della necessità dell’essere umano di amare e odiare, di donarsi o di essere prigioniero.

Le storie che si intrecciano contengono tutte la necessità di oltrepassare il muro di solitudine che ci affligge; rappresentano il bisogno innato di appartenenza, di migrare su lidi possibili, sia simbolicamente che empiricamente, facendolo attraverso (per) altre vite.

La scrittura ritmica, introspettiva ed evocativa di Pajer scava nel passato dei suoi personaggi, trovando ogni volta la rivelazione che il nostro quotidiano è fortemente connesso con la nostra storia.

La potenza evocativa della sua narrazione dona il raro privilegio di entrare in profondità nelle vite altrui; permette di passare, a volte indenni, Per altre vite.

Premiato con il Marchio Microeditoria di qualità 2018 e con il Premio speciale della Giuria al 4° Concorso Festival Rive Gauche di Firenze per il miglior romanzo a tematica sociale.

 

Caterina – recensione Amazon

Bellissimo

Grande Pajer. É un libro che appena inizi a leggerlo, ti prende così tanto che si leggerebbe in un giorno.

Alice – studentessa

Sono libri come questi che mi danno la spinta e la voglia di lavorare subito sul campo e mettere in pratica ciò che ho studiato in questi lunghi cinque anni universitari, scoprendo e imparando continuamente.

Marco – recensione Amazon e Assistente Sociale

Un bel libro, una bella storia, una bella professione

Un bel libro che parla attraverso gli occhi e l’esperienza di un assistente sociale, un modo inedito di vedere una bella storia.. consigliato, anche per chi non è del “mestiere”.

Elisewinice – recensione Amazon e Docente Universitario

Straordinario

Libro stupendo. I miei studenti in servizio sociale ne sono rimasti entusiasti.

Rebecca – recensione Amazon

Il lavoro, le dinamiche e i sentimenti degli assistenti sociali in un toccante romanzo.

“Per altre vite” è l’impegno che gli assistenti sociali, ma al tempo stesso di ognuno di noi, dedicano agli altri. Si parte da un’esigenza lavorativa che sfocia poi in una più personale che spinge a volersi dedicare agli altri in ogni modo possibile, a volte fino alla trasgressione delle regole.
“Per altre vite” è anche un giallo, i misteri non mancano di certo; coinvolge il lettore avviluppandolo tra le pagine in maniera irreversibile. Si fa divorare, e divora, a metà strada tra cielo e terra, tra realtà e finzione, tra gioia per la vita e amarezza nei confronti di tutto ciò che di negativo ci si ritrova quotidianamente a combattere.
Da leggere!

Susanna – lettrice

Ho incontrato questo libro per caso, regalato da un’amica.

Mi ha subito incuriosito la copertina, morbida e malinconica.

Poi mi ha stregato la storia, sincera ed emozionante.

Dopo l’ultima pagina è rimasto vivido l’eco delle tante emozioni provate.

L’ho riletto subito un’altra volta.

A volte la scrittura regala momenti preziosi.

La cosa migliore che possa fare ora, è regalare questo libro a chi voglio bene.

Pamela – recensione Amazon

Consigliato

Mi è piaciuto molto. Lo consiglio sia ad assistenti sociali che a studenti di servizio sociale perché potranno trovarci principi cardine del colloquio, della relazione professionale e tanto altro ed il tutto in un romanzo scorrevole ma anche profondo. Lo consiglio, oltre che a chi svolge la professione in ambito sociale, anche a tutti gli altri in quanto rappresenta una lettura piacevole e capace di far emozionare. Da regalare ad amici, colleghi o a se stessi.

Elena Campograssi – recensione Amazon

Ben fatto

Ho trovata la storia ben scritta, interessante conoscere di più su questo ruolo lavorativo soprattutto dal punto di vista umano, ma ho trovato il finale frettoloso e poco chiaro. Per il resto ne consiglio la lettura.

Il Punto Estremo

Una visione, un quadro dipinto con una serie di immagini che scorrono nel tempo per toccare le corde che uniscono tre storie diverse nella loro conclusione.

Un libro scritto in prosa zen, intriso d’amore.

Un libro che parla di vita e di morte, ma che non riesce a dimenticare l’ironia e la curiosità con i quali giorno dopo giorno spingiamo lo sguardo dietro l’angolo.

Le riflessioni di Zero, che ha fermato la sua prima e ultima corsa appena fuori dall’utero materno; quelle di Adele, che scopre di avere davanti un tempo assottigliato; i ricordi di Claudio, che sta terminando il suo, di tempo.

Tre storie legate da un destino comune e da un tempo circolare che corre avanti e indietro, scandito in istanti, ore o giorni.

Una sequenza di riflessioni ed esperienze di vita che trovano un ordine ed una sintesi esistenziali ed emotive nel momento della loro conclusione.

Ora disponibile anche in versione Audiolibro!

L’audiolibro rappresenta un settore particolare del mercato italiano dell’editoria: negli ultimi anni una percentuale sempre maggiore di lettori italiani ha ascoltato, invece di leggere, i propri libri.

Una soluzione ottimale per chi non può distrarre la vista (autisti, pendolari, ecc.), chi ha difficoltà nella lettura (ipovedenti, DSA, ecc.), o chi semplicemente preferisce ascoltare una voce che racconta una storia.

Un testo come Il punto estremo si presta perfettamente alla versione audio: tre personaggi che recitano tre diversi ruoli, con tre sensibilità, tre solitudini, tutte accomunate e collegate nel loro punto estremo.

Annalisa, su Amazon

Un libro di sole 28 (48!) pagine cartacee ma di una profondità e di un’intensità unica… letto in meno di un’ora.. scorre velocemente e più vai avanti più ti rendi conto di quanto siano parole così attuali e vive.

Da consigliare a chiunque voglia provare un brivido di piacere.

Massimo Acciai - Segreti di Pulcinella (marzo 2013)

Un libretto piccolo nel formato e nel numero di pagine, quello di Paolo Pajer, ma denso nel contenuto.

Il “punto estremo” del titolo è, come si può intuire, quello della fine dell’esistenza. In particolare si narra il “punto estremo” di tre vite, strettamente legate: Adele, Claudio e un feto indicato col nome di Zero. Diverse per ciascuno le scansioni temporali: la storia di Adele si misura in giorni, quella di Claudio in ore e quella di Zero in istanti.

Il tempo è il protagonista di questo libro: i ricordi, il passato, il futuro precluso ai personaggi, il tempo degli affetti e del dolore, il tempo che manca, che passa inesorabile verso l’istante finale in cui tutto cade nell’oblio.

Si parla della morte in modo poetico, alla ricerca di un senso dell’esistenza.

Un libro che fa riflettere.

Alessia, su Inmondadori

Il punto estremo racconta la storia di tre personaggi differenti, di cui la loro vita e morte è fittamente intrecciata.

Il libro conta pochissime pagine, si legge in 20 minuti circa, ma in questi pochi attimi l’autore riesce a dare forti emozioni e grandi spunti di riflessione.

Lo stile è scorrevole e la narrazione risulta essere molto naturale, il tutto viene condito con un tocco poetico che rende migliore la lettura.

Il libro che emoziona, fa riflettere e commuove.

Un libro che non ha paura di raccontare in modo deciso e “crudo” temi importantissimi quale la vita e il percorso verso la morte.

Un piccolo libro che vale la pena di comprare per provare emozioni e commuoversi.

Mara

Paolo, il tuo libro “Il punto estremo” mi è piaciuto tantissimo!!

Affronta il momento della morte dei tre familiari in tempi e situazioni diverse, ma legati da sentimenti ed emozioni profonde.

Veramente originale e soprattutto toccante e tenero nella sua semplicità.

Complimenti e prosegui in questa meravigliosa avventura che è la scrittura…

Cirino75, su Amazon

Finalmente un libro che aiuta a riflettere, non girando intorno alle parole, andando dritto al punto, poche pagine che riassumono le infinite sensazioni che provocano i temi trattati: la vita, la morte, l’amore.

Molto indovinata l’ impaginazione che interrompe e nello stesso tempo prosegue le tre vicende, che seppur diverse si accavallano e confluiscono in un unico punto….”il punto estremo”! 

Alberto, su IBS

Un amico mi ha regalato Il punto estremo e devo dire che l’ho iniziato così, quasi per fargli un piacere, ma poi l’ho finito tutto d’un fiato.

L’ho riletto altre due volte, perchè ci sono dentro delle cose che capisci solo dopo.

E’ scritto bene, ti fa pensare, emozionare, ti fa venire la pelle d’oca perchè ti fa ricordare delle cose che avevo già vissuto e che avevo accantonato.

Si mescolano sogni e ricordi, dolore e ironia, vita e morte.

L’ho regalato ad alcuni amici che avevano perso delle persone importanti, e ad almeno una il libro di Pajer è riuscito a fargli vedere le cose in maniera diversa.

Lo consiglio e lo regalo.

Antonella, su IBS

Poche pagine, ma intenso, forte, che fa riflettere.

L’ho comprato anche per curiosità.

L’ho letto e riletto. Molto bello.

Cesare

Ciao Paolo, ho preso il tuo libro e letto d’un fiato.

Ti dico subito che non mi piacciono i libri tristi, e la prima sensazione che mi ha lasciato è stata una grande tristezza.

Io ho il grande difetto di immedesimarmi sempre molto in quello che leggo, entrando sempre nei personaggi.

Mi ha fatto un gran dispiacere leggere di queste tre vicende, diverse per mille motivi e uguali sotto un unico motivo.

Ma tant’è: il libro è scritto molto bene e, come avrei capito, mi ha coinvolto molto.

Un abbraccione!

Maria Teresa

Il punto estremo ha tutto: l’idea, la struttura narrativa, lo stile originale, molto efficace l’uso della punteggiatura per non citare mai l’evento morte.

Riesci a scrivere di sofferenza con la stessa leggerezza con cui un giocoliere volteggia i propri attrezzi: affascinando e facendo in modo che nessuno si faccia male.

Esprimi la sua natura ineluttabile sfrondandola da angoscia, retorica e dramma.

In fondo tu parli di morte, di assenza, di suicidio, ma ciò che alla fine rimane, è il senso della vita, quali che siano le strade che percorre.

Laura

Paolo non ho nessuna qualifica per fare una recensione, ma…grazie.

L’ho letto e lo sto per rileggere: complimenti.

Preferenze Cookie

Seleziona quali cookie desideri attivare:



⚙️
Share This