Marco cominciò a vedere la situazione da un lato paradossale, che iniziava anche a essere velatamente comico. Un lato che probabilmente vedeva solo lui, ma che rischiava di creare situazioni imbarazzanti se avesse seguito il suo istinto istrionico e avesse cercato di buttarla sul sarcastico.

Capì però, improvvisamente, che l’addetto delle pompe funebri aveva una caratteristica fondamentale per quel mestiere: era del tutto privo di ironia.

«Un Putto piangente non sarebbe quello che Ennio avrebbe sempre desiderato?» chiese Marco alla direttrice, con un lampo negli occhi.

Lei fissò lo sguardo verso il cestino della carta, sforzandosi di non raccogliere la provocazione e di tenere la bocca ferma. Sapeva bene che Marco era una persona incline alla battuta, tendenzialmente orientato a sdrammatizzare e a cogliere gli aspetti positivi delle situazioni. Ma lei aveva un ruolo che doveva difendere e che non poteva disintegrare con una risata.

«Un Putto?» disse l’addetto, «abbiamo una vasta gamma di Putti: piangenti, sofferenti, tristi, affranti, leggermente risentiti, stravolti, accigliati, imploranti, allarmati, imbronciati, frustrati, fortemente preoccupati, sbigottiti, interlocutori. Come lo vuole, accovacciato o in piedi?»

«Ovviamente accovacciato» disse Marco, serissimo.

La direttrice non ce la fece più e cercò di sopprimere la risata in un gemito. Tirò fuori un fazzoletto di carta e finse di soffiarsi il naso emettendo un qualche suono disarticolato.

«Mi parli delle candele» rilanciò Marco, perfido.

«Abbiamo una vasta gamma di candele: dal potente cero votivo alla fiammella sempiterna, ovviamente in vari formati, colorazioni e profumi. Dal vago e mistico sentore di eucalipto dei boschi finlandesi alla calda sferzata di rosmarino delle coste mediterranee. Sempre se non vogliamo passare subito alla sezione elettrificata.»

«Lei mi ha letto nel pensiero: passiamoci senza indugiare oltre» disse Marco, inebriato da come costui potesse saltare da un argomento all’altro senza alcuna difficoltà o apparente riflesso emotivo, parlando sempre di morte.

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